Eruzione del Capohue: allarme in Cile

Trasporti Pubblicato il 28/05/2013

VULCANO - Circa 3000 persone sono state evacuate dalla zone a sud di Biobío, alla frontiera tra Cile e Argentina. Si tratta di una misura preventiva per far fronte all'elevato rischio di eruzione del vulcano Copahue. Probabili ripercussioni sono da prevedere sul traffico aereo.

Il rischio di eruzione del Copahue, giudicata "imminente" ha provocato lo stato di emergenza massima nella regione di Biobío, località situata a 500 chilometri a sud di Santiago. Il vulcano cileno dispone infatti di uno dei 120 crateri più attivi della "cintura di fuoco" che cinge l'oceano Pacifico. Le autorità del paese hanno attivato un piano di evacuazione di 460 famiglie, per un totale di 2 240 persone. In pericolo anche la provincia vicina di Neuquén, in Argentina. Circa 600 abitanti della località termale di Caviahue hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. L'operazione, condotta dall'esercito argentino, è stato fortemente rallentata dalle forte piogge che si abattono in questo momento sul territorio.

Natale 2012, l'ultima esplosione

L'allarme era stato dato da una parte e l'altra della frontiera durante le precedenti feste natalizie: lo stato di emergenza era durato 72 ore, dal 22 al 25 dicembre 2012. L'eruzione del vulcano aveva provocato lo spargimento di gaz e ceneri fino a 1,5 km di altezza ma senza riportare vittime. Centinaia di voli erano stati tuttavia annullati.

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