Le decisioni del presidente della Russia Vladimir Putin per combattere la minaccia terroristica contribuiscono a sbloccare l'empasse in Medio Oriente, ha dichiarato la presidente argentina Cristina Kirchner dopo una videoconferenza con il capo di Stato russo. La 'presidenta Cristina' ha completato il secondo mandato e la Costituzione impedisce una terza candidatura. Prima di Cristina, infatti, suo marito, Nestor Kirchner, deceduto nel 2010, è stato presidente dal 2003 al 2007. I tre candidati in lizza per la presidenza sono: Daniel Scioli appoggiato dal partito di governo, il conservatore Mauricio Macri e il terzo candidato Sergio Massa. E sono tutti di origine italiana.
Per vincere in maniera diretta, i candidati dovranno superare il 45 per cento dei voti o raggiungere il 40 per cento con dieci punti in più rispetto al secondo. Da notare che in Argentina le primarie sono obbligatorie per legge col sistema PASO (Primarias abiertas simultáneas obligatorias) e a questa tornata hanno partecipato il 75% degli aventi diritto, ossia 24 milioni di elettori su 36.
Tenendo presente che il peronismo abbraccia uno spettro politico assai ampio - dal centro destra al centro sinistra, con varie correnti unite dal mito di Juan Peron e Evita ma soprattutto da una pragmatica quanto tenace volontà di permanenza al potere - le tre principali coalizioni in campo sono il Frente para la Victoria (Fpv), che rappresenta l'ala kirchnerista del peronismo; Unidos por una Nueva Alternativa (Unv), corrente peronista contraria all'attuale esecutivo; e Cambiemos, unica vera formazione di opposizione.
Leader dell'Fpv è Daniel Scioli, governatore della provincia di Buenos Aires e fedele alleato dei Kirchner (sebbene durante la campagna elettorale abbia cercato di ritagliarsi un profilo più indipendente per non apparire una semplice marionetta): in questo senso, gode dell'appoggio del governo uscente e di tutta la macchina propagandistica dell'esecutivo, fattore non di poco peso; il suo punto debole è però lo scarso carisma. Dalla sua parte c'è anche un buon rapporto con Papa Francesco. Dopo la rottura ha fondato un partito alternativo, cogliendo un grande successo con la vittoria a Tigre, città di cui è sindaco. Per anni era indicato come il possibile erede della famiglia Kirchner: ha occupato il ruolo di capo di gabinetto dal 2008 al 2009.