Ecuador-Argentina, un tempo (e un palo) a testa: in New Jersey …

(foto AFP)

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Ad appena cinque mesi di distanza dall’ultimo incontro, Ecuador e Argentina si ritrovano di fronte. Questa volta lo scenario è il MetLife Stadium di East Rutherforf, New Jersey, ed in palio non ci sono punti preziosi: sia per la Tri che per l’Albiceleste, qualificate a Brasile 2014, l’obiettivo è ora prepararsi al meglio per la competizione iridata.

Per Sabella, la partita con l’Ecuador è l’occasione ideale per provare nuove soluzioni in difesa, con i debuttanti RoncagliaOrbán schierati dal primo minuto come esterni difensivi; per il resto è il solito 4-3-3, con Di Maria a centrocampo con Mascherano e Banega e l’interista Alvarez con Higuain e Lavezzi in un attacco orfano di Messi. Nessuna novità, invece, per Rueda, che ripropone il collaudato 4-4-2 e schiera i suoi uomini di fiducia: il dubbio sul partner di Caicedo in attacco viene risolto, ancora una volta, a favore di Enner Valencia.

Senza Messi (e senza Gago) non è facile e l’Argentina lo scopre quasi subito. A trovarsi in difficoltà, davanti agli esterni ecuadoriani, sono proprio Roncaglia e Orbán. La Tri macina gioco e all’11′, quando un inarrestabile Jefferson Montero pennella un cross per Antonio Valencia, solo il palo impedisce al giocatore del Manchester United di aprire le marcature. È l’occasione principale in un primo tempo controllato dall’Ecuador, vicino nuovamente al gol al 45′ con Ayoví.

Nella ripresa, complice anche un calo fisico degli ecuadoriani, gli uomini di Sabella vanno decisamente meglio, forse anche grazie al passaggio al 4-4-2. Tra i migliori in campo c’è Angel Di Maria, che tenta più volte la conclusione, costringendo Domínguez ad un paio di interventi decisivi. Immancabile, in occasioni come queste, la girandola di sostituzioni a partire da metà secondo tempo: Rueda concede l’esordio in nazionale al centrocampista dell’Emelec Fernando Gaibor, mentre Sabella inserisce, tra gli altri, Palacio, Aguero e Maxi Rodríguez. E proprio la Fiera, a tre minuti dalla fine, ha l’occasione più importante capitata all’Argentina: ennesimo errore in uscita per l’Ecuador, su un cross dalla destra arriva l’ex Liverpool che, però, colpisce il palo.

Tabellino:

Ecuador – Alexander Domínguez; Juan Carlos Paredes, Jorge Guagua, Frickson Erazo, Walter Ayoví; Cristian Noboa (83′ Fernando Gaibor), Segundo Castillo; Antonio Valencia (88′ Joao Rojas), Jefferson Montero (72′ Fidel Martínez); Felipe Caicedo (72′ Jaime Ayoví), Enner Valencia (59′ Renato Ibarra). All: Reinaldo Rueda

Argentina – Sergio Romero; Facundo Roncaglia (62′ Pablo Zabaleta), Ezequiel Garay, Federico Fernández, Lucas Orban; Ever Banega (68′ Lucas Biglia), Javier Mascherano, Angel Di María; Ricardo Alvarez (78′ Maximiliano Rodríguez), Gonzalo Higuain (70′ Rodrigo Palacio), Ezequiel Lavezzi (62′ Sergio Agüero). All: Alejandro Sabella

Arbitro: Silviu Petrescu (Canada)

Ammoniti: Jaime Ayoví, Walter Ayoví, Joao Rojas (E); Facundo Roncaglia (A).

 

 

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