10 gennaio 2016 – Giro di boa alla Dakar con una giornata di riposo nella località di Salta, in Argentina. Dopo la prima settimana del rally raid sudamericano, il podio virtuale vede al comando il portoghese Paulo Goncalves (Honda) tallonato dall’australiano Toby Price (KTM) e dallo slovacco Stefan Svitko (KTM).
La Dakar 2016 – alla ricerca del nuovo re, dopo il dominio dell’ultimo decennio della coppia formata dallo spagnolo Marc Comà e dal francese Cyril Despres (entrambi su KTM), vincitori di 5 edizioni cadauno – ha visto contrapporsi gli squadroni Red Bull KTM e Honda HRC, con la Husqvarna ‘outsider’, mentre la Yamaha con la squadra Factory, non è riuscita a inserirsi nella lotta per la top-five, se non sporadicamente.
Non tutto è filato liscio, come era prevedibile, in quella che è considerata la gara più massacrante, tanto da essere definita “The Odyssey”, soprattutto per i motociclisti, tanto che per molti di loro il principale obiettivo è quello di arrivare alla fine, al traguardo di Rosario. La Dakar Moto ha perso per strada alcuni dei grandi protagonisti potenzialmente da podio, a cominciare da Joan Barreda, ma anche Ruben Faria, Matthias Walkner e Ivan Jakes.
La Honda HRC, che si è presentata in Argentina agguerrita con l’intenzione di fermare la striscia di vittorie consecutive della KTM, la presenza del Vice Presidente esecutivo Shuhei Nakamoto (foto sopra) al seguito, ne è la testimonianza, è al comando della classifica col suo veterano, il portoghese Paulo Goncalves e ha piazzato il giovane pilota locale, l’argentino Kevin Benavides al quinto posto assoluto, ma ha perso per strada per un guasto tecnico il suo pilota più veloce, a volte anche troppo essendo stato penalizzato per aver superato i limiti in zone non consentite, lo spagnolo Joan Barreda Bort.
La KTM imbattuta alla Dakar dal 2001, dopo aver perso i suoi due piloti più vincenti, Cyril Despres e Marc Comà, nel 2016 ha puntato sui giovani e l’australiano Toby Price (foto sotto, già a podio nel 2015), ha mantenuto le attese vincendo ben tre tappe consolidandosi al secondo posto nella classifica generale con poco più di tre minuti di ritardo da Paulo Goncalves. Lo slovacco Stefan Svitko completa il podio provvisorio e sembra pronto ad approfittare di eventuali problemi altrui, mentre il francese Antoine Meo, pluri-campione del mondo dell’enduro, sta risalendo in classifica. La squadra austriaca ha perso ieri per un infortunio, dopo una caduta, il pilota di casa, Matthias Walkner che si era mostrato molto competitivo.
Tra gli ‘outsider’ in prospettiva podio, bisogna tenere in considerazione il pilota cileno Pablo Quintanilla (Husqvarna) quarto nella scorsa edizione e quarto oggi alla sosta. Husqvarna che ha perso uno dei suoi piloti di punta, il portoghese Ruben Faria (secondo nel 2013), infortunatosi ad una mano in una caduta dopo essere stato in zona podio per quattro giorni. Fino ad ora è mancata la Yamaha, il solo Helder Rodrigues è riuscito ad entrare nella top-ten, è settimo nella generale, mentre il nostro Alessandro Botturi, caduto nelle prime tappe, sta stringendo i denti in tredicesima posizione.
Gli altri italiani stanno facendo un buon lavoro: Paolo Ceci, con la Honda HRC, dopo aver stazionato intorno al 25° posto si è sacrificato da gregario perdendo 4 ore per aiutare il suo capitano Joan Barreda quando il propulsore della CRF450 #6 è andato in fumo, scendendo così al 62° posto nella generale. 27° è Jacopo Cerruti (Husqvarna), mentre Livio Metelli e Diocleziano Toia, entrambi su KTM, sono rispettivamente 56° e 57°. Manuel Lucchese e Francesco Catanese, entrambi in sella ad una Yamaha, sono 67° e 101°. Nella categoria ‘quad’ abbiamo tre italiani in classifica: Juan Carlos Carignani (Yamaha) 12°, Camilla Liparoti (Yamaha), alla sua ottava Dakar, è al 18° posto, mentre il 60enne veterano Franco Picco (Can-Am), tre podi per lui negli anni ’80, è 24°.
Classifica generale – Dakar Moto 2016 – Primi 15: