Il governo argentino ha chiesto alla Corte d'Appello di New York di rivedere la misura con la quale il giudice distrettuale Thomas Griesa ha disposto che Buenos Aires, effettui, entro il 15 dicembre prossimo, un deposito di garanzia per 1,3 miliardi di dollari, pretesi da fondi speculativi Usa in possesso di bond in default.
L'Argentina lascia però una porta aperta. Potrebbe infatti intervenire il Parlamento affinché deroghi la legge che stabilisce che non vi siano altri concambi per i bond in default, per farne un terzo. Ma alle condizioni uguali o inferiori a quello del 2010. E cioè che i fondi speculativi accettino i tagli subiti dagli altri obbligazionisti.