Osaka, Giappone, 27 settembre 2015 – Nella locale Edion Arena l’organizzazione nipponica ha saputo offrire, come accade sovente da alcuni anni, due sfide mondiali nella stessa serata: al limite dei mosca si sono affrontati un giapponese ed un argentino, per i paglia lo scontro è avvenuto tra due connazionali.
Ioka dominatore dello sfidante Sosa
La cintura mondiale WBA dei pesi mosca è rimasta in città dopo che il campione Kazuto Ioka, locale campione di 26 anni ha rispedito in Argentina lo sfidante Roberto Domingo Sosa, 31 anni in dicembre.
Ioka ha tolto la palma iridata all’argentino Juan Carlos Reveco nella sfida dello scorso aprile: il risultato è stato deciso ai punti con verdetto a maggioranza.
Per la prima difesa, volontaria, la chance è stata accordata ad un altro argentino che ha avuto una sorte diversa – benché uguale come verdetto finale – dal suo più quotato connazionale: sconfitta ai punti in 12 riprese con verdetto unanime, come riportato dai tre giudici con due 119-109 ed un 120-108.
Il campione ha usato tutta la sua abilità tecnica per eludere gli attacchi poderosi del sudamericano. La tattica di Ioka, infatti, si è rivelata troppo intelligente e veloce per la strategia lineare di Sosa, troppo prevedibile nelle sue offensive.
Ioka (18-1-0, 10) ha approfittato del grande cuore mostrato da Sosa (26-3-1, 14) per elevare il suo pugilato di rimessa: è apparso semplice mettere fuori misura tutti i colpi scagliati dall’istintivo argentino e colpire a sua volta con accurata precisione.
Takayama sottomette Hara
La seconda difesa della cintura IBF dei pesi paglia da parte del titolare Katsunari Takayama, giapponese di 32 anni, ha avuto il trionfale risultato quando lo sfidante Ryuji Hara, connazionale di 25 anni, è stato fermato dall’arbitro a 1:20 dell’ottava ripresa.
Al termine del settimo round il vantaggio per il campione era chiaro: 69-64, 68-64 e 68-65.
Takayama (30-7-0-1NC, 12) ha svolto il ruolo del difensore fin dai primi secondi del match. Il suo avversario ha saputo interpretare la parte di challenger qualificato usando abilità tattica e voglia di affermarsi: combinazioni veloci al tronco ed al viso hanno dimostrato la sua valenza tra le corde.
Nel terzo tempo il campione è rimasto ferito sotto il sopracciglio sinistro da un’accidentale scontro di teste, il cui taglio ha continuato a sgorgare sangue fino alla fine del match.
Dalla sesta ripresa la tenacia di Takayama ha cambiato la connotazione del confronto: le sue serie a due mani, divenute sempre più veloci, efficaci e risolutive, hanno fatto rallentare le azioni offensive avversarie. La velocità e l’energia del campione hanno fatto la differenza fino all’intervento conclusivo dell’arbitro. Lo sfidante è rimasto vittima dell’accresciuta tendenza alla sopraffazione da parte del campione, al quale ha dovuto chinare il capo in segno di sudditanza.
Fonte www.sportenote.com