ROMA - E’ l’unica nazionale a punteggio pieno nel Sudamericano Under 20: il Cile è la grande sorpresa del torneo, ha quasi eliminato l’Argentina di Centurion (che il Napoli e il Milan hanno già chiesto al Racing) e ha fatto ombra anche al Brasile di Adryan, trequartista del Flamengo. Una coppa, quella del Sudamericano Under 20, che il Cile sta provando a portare per la prima volta nella sua sala dei trofei. Il risultato migliore risale al 1975, quando tornò dalla trasferta in Perù con una medaglia d’argento: perse la finale ai rigori contro l’Uruguay (1-3). Stavolta il Cile ci crede: ha vinto il gruppo A, conquistando dodici punti in quattro gare. Un’avventura aperta battendo i padroni di casa dell’Argentina per 1-0, poi ha piegato la Bolivia (2-0) e la Colombia (2-1), in attesa di chiudere la prima fase con il 3-2 sul Paraguay.
IL SALTO DI QUALITA’ - Il Cile si è ritagliato uno spazio di rilievo in Sudamerica: una costante evoluzione, accompagnata dal lavoro svolto in passato dall’ex ct Marcelo Bielsa, ora al timone dell’Athletic Bilbao, e dalla splendida ascesa di un talento come Alexis Sanchez, ma anche di giocatori di sostanza come Vidal e Isla. L’attenzione degli osservatori, nel Sudamericano Under 20, si è concentrata sul Cile di Mario Alfredo Salas, quarantacinque anni, ingaggiato dalla federazione nello scorso novembre dopo un’esperienza sulla panchina del Barnechea. Il modulo scelto è il 4-2-3-1. Otto i gol realizzati, tre quelli subiti. Solo l’Uruguay del romanista Nico Lopez, in testa al gruppo B, ha segnato quanto il Cile. Si qualificano alla fase decisiva le prime tre nazionali di ogni gruppo. Che si sfideranno da domenica 20 gennaio nel cosiddetto “hexagonal”, un girone da sei.
LE MOSSE BIANCONERE - La Juventus si è informata su Nicolas Ignacio Castillo: il centravanti dell’Universidad Catolica ha realizzato due reti, la prima contro l’Argentina e la seconda alla Bolivia. Tre le presenze. Il selezionatore Salas l’ha fatto riposare, come quasi tutti gli altri titolari, in occasione dell’ultima gara con il Paraguay. Castillo ha quasi vent’anni, è nato il 14 febbraio del 1993 a Santiago, ha firmato otto gol nel campionato cileno. Ventiquattro le presenze. Due le doppiette: contro l’Universidad de Concepcion e La Serena. Il primo gol in carriera l’ha festeggiato il 3 marzo del 2012 ai Rangers di Talca. E’ alto un metro e 78, ha un fisico d’acciaio, protegge il pallone con i gomiti, è forte di testa. I tifosi dell’Universidad Catolica lo chiamano “El Toro”. Nel 2012 si è messo in luce anche nella “Copa Sudamericana”, trovando il gol con l’Independiente e il San Paolo.
LA STORIA - E’ stato tesserato nel 2007, ha superato il provino ed è stato aggregato alla squadra Under 14. Ha esordito in “Primera Division” il 10 aprile del 2011 nella gara con il Cobreloa (2-0): entrò in campo a cinque minuti dalla fine al posto di Felipe Gutierrez. Il tecnico era Juan Antonio Pizzi, argentino, ex centravanti del Tenerife, del Barcellona e del Porto. In seguito ha lavorato con Andres Romero, Mario Lepe e Martin Lasarte: quest’ultimo guida attualmente l’Universidad Catolica. Il 4-2-3-1 che applica il Cile Under 20, diretto da Salas, ha saputo valorizzare in pieno le caratteristiche di Castillo. Melo in porta, Fuentes e Bravo sulle fasce, Lichnovsky e Huerta al centro della difesa. Due mediani: Caroca e Martinez. L’esterno destro è Rubio, a sinistra si muove Cuevas, che ha segnato due gol come Castillo. Il trequartista è Rabello, che è cresciuto nel Colo Colo ed è già sbarcato in Spagna, scoperto dal Siviglia e schierato tre volte in questa stagione nella Liga da Michel, ex mezzala del Real Madrid.
IL CT SAMPAOLI - Castillo ha i mezzi e la struttura muscolare per giocare da prima punta. Ma non è un attaccante da area di rigore: partecipa alla manovra, arretra sulla trequarti, favorisce l’inserimento dei centrocampisti. E’ completo: ha buoni fondamentali, non soffre le marcature strette, si sacrifica in copertura, è veloce, non rimane mai ai margini dell’azione. La Juve lo sta facendo studiare dai suoi osservatori in Argentina. Ma Nicolas Castillo è entrato anche nei pensieri del Milan e del Napoli. Il suo cartellino viene valutato dall’Universidad Catolica intorno ai quattro milioni di euro. In due anni si è fatto conoscere prima in patria e ora all’estero: è diventato professionista giocando in “Copa Chile” contro il San Pedro de Atacama. Il ct della “Roja”, Jorge Luis Sampaoli, che ha sostituito Claudio Borghi alla metà di novembre, potrebbe convocarlo presto per le gare di qualificazione al mondiale del 2014.
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