VOGHERA. Stavolta il gioco c’è, le occasioni anche. Mancano però i tre punti, strappati con la complicità della dea bendata mercoledì al Rapallo e negati ieri da un erroraccio di Capra che ha regalato un pareggio insperato all’Argentina, nome altisonante per la neopromossa presentatasi al Parisi in edizione ampiamente rimaneggiata e senza ulteriori ambizioni se non quella di limitare i danni. L’OltrepoVoghera, alla fine, può consolarsi con i passi avanti evidenti sul piano della manovra e della tenuta atletica, rispetto alle deludenti prestazioni del recupero infrasettimanale e della domenica precedente contro la Novese. Con la quarta vittoria consecutiva sarebbe stato un Oktoberfest rossonero, resta comunque la spinta positiva di un intero mese senza sconfitte che ha trascinato i Visca boys dalla zona play out alla parte medio-alta della classifica. Il bicchiere mezzo vuoto è rappresentato dal successo gettato al vento con i ragazzotti di Arma di Taggia, dopo un primo tempo dominato e una ripresa amministrata senza troppi patemi fino alla papera dell’estremo che ha praticamente chiuso il match al di là degli improduttivi sussulti finali. Il gol di un ritrovato Di Gennaro, la cui crescita può essere essenziale per la causa, e i legni centrati da Poesio e Marijanovic, stanno a testimoniare la superiorità dell’OltreVoghe. Ma le reti sciupate non compaiono nel tabellino e ci sta anche di pagare per compensazione la dose eccessiva di fortuna usufruita in altre circostanze. Se la ruota gira, c’è da sperare che lo faccia già domenica prossima, quando nella tana della capolista Sestri in gran forma servirà una prova perfetta e magari anche altro per fare risultato.
Dopo le sofferenze delle ultime due partite, l’OltrepoVoghera (in completo bianco) prova a schiacciare il piede sull’acceleratore fin dal fischio d’inizio e trova il vantaggio già al 7’: Marijanovic per Di Gennaro, dribbling secco e palla sul primo palo che beffa Mosetti. Lo sloveno, non al meglio, è regolarmente in campo; non così Niada: tocca a D’Aniello fare il metronomo. Hajrullai rileva Celori in fascia. Rossoneri in controllo e ispirati, l’Argentina si difende come può e affida al trio El Khayari-Gagliardi-Okonkwo il compito di creare qualcosa davanti. Contropiede di Panigada al 16’, palla in area a Poesio, Mosetti blocca ma si infortuna, lo sostituisce Dondero (un segno del destino...). Ancora OltreVoghe al 37’, bel rasoterra di Deejay, piattone di Poesio che centra la parte alta della traversa, poi (47’) Marijanovic scheggia il palo. La ripresa comincia sulla falsariga della prima frazione, al 5’ fuga del bomber sloveno e assist per il solito Poesio che chiama Dondero a un prodigioso salvataggio; subito dopo, il numero 12 dice no anche al pallonetto perfido di Panigada. A furia di mancare l’appuntamento con il raddoppio, l’OltreVoghe paga dazio. Minuto 18, palla innocua verso l’area, Capra attende che varchi la linea per abbrancarla, ma il piccolo El Khayari è più svelto di lui, lo anticipa e deposita nella porta sguarnita. L’1-1 taglia le gambe ai padroni di casa, che tentano di reagire ma non creano altri sostanziali pericoli. E’ invece l’Argentina a sfiorare il clamoroso colpaccio, con la palombella forse casuale di El Khayari che centra il legno (34’).
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