Carlos Ojeda, papà di Veronica, donna con cui Diego Armando Maradona ha avuto un figlio, è stato raggiunto da due colpi di pistola alle gambe la scorsa notte a Buenos Aires mentre stava raggiungendo la propria auto nella zona di Puente La Noria a Lomas de Zamora, nella parte sud della capitale argentina. "Tutto fa pensare che si sia trattato di una tentata rapina - spiegano le autorità locali -. Ojeda, dopo aver chiuso il proprio negozio, si stava dirigendo verso la sua auto quando è stato fermato da una vettura con a bordo tre giovani. Gli hanno dato due calci facendolo cadere a terra, poi hanno fatto partire i colpi e sono scappati con l'auto. Inizialmente erano circolate voci circa un tentativo di sequestro del 68enne che, trasportato all'ospedale Churruca, verrà tenuto per 48 ore sotto osservazione ma non è in pericolo di vita.
"Ci ha detto che volevano derubarlo o sequestrarlo e che i malviventi hanno sparato sul pavimento e le pallottole, di rimbalzo, lo hanno colpito alle gambe", racconta Hector Marchetta, medico del pronto soccorso. Ojeda ha ricevuto la visita della figlia Veronica, accompagnata da Maradona e dal loro figlio. I malviventi sono stati arrestati dalla polizia dopo un intenso scontro a fuoco.
Un altro episodio di violenza quindi in Argentina legato al mondo del calcio. A fine luglio Segundo Tevez, padre adottivo dell'attaccante della Juventus Carlos, è stato liberato dopo essere rimasto nelle mani dei sequestratori per circa otto ore a Moron, nella zona ovest di Buenos Aires. Qualche settimana prima a Banfield grande paura per Javier Zanetti, a cui è stata puntata una pistola alla tempia nel tentativo di rubargli il Suv, e per Gustavo Campagnuolo. L'ex portiere del Racing, mentre stava raggiungendo la sua auto in compagnia della moglie e della figlia, è stato sorpreso da tre malviventi che lo hanno colpito alla nuca e, dopo avergli portato via il cellulare e il portafoglio, sono fuggiti a bordo della sua Toyota Hilux.
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