// 5 luglio 2013 // 0 Commenti
Può accadere di incontrare l’anima di una grande città in un’altra città, ovvero Buenos Aires a Roma.
Buenos Aires raccontata attraverso la fotografia, quasi sempre in bianco e nero, come l’ha vista, sentita e vissuta Aldo Sessa, racchiudendo il tutto in 56 opere di grande dimensioni,
“Una mostra che esprime molto bene lo spirito di Buenos Aires, e tutti i cittadini di Buenos Aires sono orgogliosi di essere rappresentati da un grande fotografo quale è Aldo Sessa” riferisce Maria Pimental, Direttrice Artiflex S.A. Argentina.
“Per cinquantacinque anni ho percorso questa città e Hernan Lombardi, il Ministro della Cultura di Buenos Aires, sta facendo un buon lavoro per la cultura ed io sono felice di far vedere questa città cosmopolita. Il bianco e nero nella fotografia è più in sintonia con il tango e la città di Buenos Aires. Il teatro Colòn è la “perla nera” di Buenos Aires. La nostra luce è molto dura, è la luce di un sole basso, soprattutto in inverno, e le ombre sono molto nere. A Buenos Aires le ombre sono molto diverse, è una caratteristica che ho trovato nella città”. “Luci e ombre di Buenos Aires”, infatti, è un libro che ho fatto proprio su questa mia osservazione” racconta l’autore delle opere fotografiche Aldo Sessa.
Della capitale argentina, con grande sensibilità e ricchezza, Sessa restituisce con i suoi scatti l’essenza più pura dei luoghi e delle tradizioni. Le piazze, i monumenti, i quartieri popolari, le scene di tango che Aldo Sessa cattura attraverso il suo obiettivo fotografico sono l’angolazione maggiormente poetica e artistica di una città unica al mondo.
Le opere di Aldo Sessa invitano a perdersi nei suoi quartieri, a camminare nei Boschi di Palermo e sentire il profumo dei suoi alberi in fiore. E’ l’invito a scoprire l’architettura francese e italiana, le sculture di Bourdelle, la Costanera e il suo fiume dalle acque scure. E’ un invito a ritmo di Tango, il ballo che più di ogni altro esalta emozioni ed eleganza, “Patrimonio immateriale dell’Umanità” per l’Unesco, fonte di ispirazioni continua per Aldo Sessa che ha saputo racchiudere nel suo obbiettivo le più raffinate sfumature del pas-de-deux.
La rassegna è divisa in diverse sezioni: i quartieri “portegni”, i parchi e i monumenti, il Teatro Colòn, e il Tango. Una sezione, composta da opere inedite è dedicata alla Buenos Aires del Santo Padre, il suo quartiere natale e i luoghi dove svolse l’apostolato per tanti anni. È nel quartiere di Flores che Papa Francesco è nato il 17 dicembre 1936, tra antiche case basse con cortili e vecchi alberi , e dove il cuore del quartiere è la chiesa di San Giuseppe, un enorme Basilica della fine del XIX secolo, in una città che è un crogiuolo di razze e culture. Una volta Jorge Bergoglio riferì a Padre Guillermo Marcò: “Sono l’Arcivescovo della città più bella del mondo”. “Una mostra decisa prima dell’elezione del Santo Padre” ha dichiarato la Direttrice Artiflex S.A. Argentina, Maria Pimental.
Artifex Comunicare con l’Arte e Artifex Argentina con il Patrocinio della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma diretta da Daniela Porro, della Direzione della Cultura dell’Arcidiocesi di Buenos Aires e in collaborazione con il Governo della Città di Buenos Aires, il Sindaco Mauricio Macri e il Ministro della cultura della città di Buenos Aires Hernan Lombardi, Hope Funds ed Esquina Carlos Gardel hanno inaugurato alle ore 18 del 2 luglio 2013 la mostra personale di Aldo Sessa a Roma “Buenos Aires vista da Aldo Sessa”, nella Sala Regia del Museo del Palazzo di Venezia diretto da Andreina Draghi. La mostra è curata dal Professor Angelo Navarro, il quale, durante la presentazione e prima della esibizione di uno spettacolo di tango argentino nella Sala del Mappamondo, ha ricordato con emozione nostalgica del suo soggiorno di due anni a Roma nel 1972 per motivi di studio.