Una donna argentina, residente in Italia e coniugata con un cittadino italiano, aveva investito tutti i risparmi di una vita nel suo Paese d’origine: l’Argentina,
Ora Confconsumatori ha ottenuto il risarcimento per la risparmiatrice argentina, che aveva visto sfumare circa 50 mila euro, e riavrà la somma complessiva di € 51.830,82.
La donna, avendo perduto praticamente tutto quello che possedeva a causa del default dello Stato argentino, si è rivolta alla Confconsumatori, dove i legali le hanno consigliato di intraprendere una causa. Il Tribunale di Parma, con un’ordinanza ottenuta a distanza di circa quattro pochi mesi dalla presentazione del ricorso, ha dichiarato la nullità dell’operazione a causa della mancanza del contratto generale d’investimento prescritto sotto pena d’invalidità dall’art. 23 d.lgs. n. 58/98 e condannato l’istituto di credito a restituire il capitale investito, dedotta una cedola riscossa, maggiorato degli interessi legali e delle spese legali.
«Una decisione importantissima – dichiara l’avv. Giovanni Franchi, legale di Confconsumatori, che ha tutelato in giudizio la risparmiatrice. – perché dimostra che la tutela del risparmiatore supera persino la nazionalità delle parti. Il Tribunale non ha dato importanza al fatto che la risparmiatrice fosse un’argentina e non potesse non sapere come stessero le cose nel suo Stato. Ciò era irrilevante, perché mancava il contratto generale d’investimento, senza il quale non si possono effettuare investimenti finanziari».
Sebastiano Di Mauro
13 aprile 2013