Papa Francesco ha ricevuto Carlitos Tevez e la sua famiglia in un’udienza speciale
“Grazie Santo Padre per aver accolto la mia famiglia! E’ un orgoglio sapere che il Papa è argentino e soprattutto così umile“. Poche righe ma ricche di fierezza ed emozione che Carlitos Tevez ha scritto nel suo account di uno dei social network più conosciuti, Twitter.
Dal suo arrivo allo Juventus Stadium Tevez ha da sempre desiderato fortemente di incontrare Papa Francesco. Molti dei suoi compagni di squadra aveva già realizzato questo desiderio perché Papa Bergoglio aveva ricevuto la Juve dopo aver vinto lo scudetto nella stagione precedente. Nulla di straordinario perché è ormai pratica diffusa che il Pontefice riceva in Vaticano la squadra Campione d’Italia. Fu Marotta l’organizzatore in un’occasione nemmeno casuale perché è stato lui che da sempre gestito queste situazioni.
In ogni caso conosciamo l’interesse di Francesco per il calcio e la passione per la squadra argentina del San Lorenzo. Tant’è che Carlitos Tevez non è riuscito a mettere da parte la rivalità argentina col Pontefice simpaticamente: “Ammiro tantissimo Papa Francesco, anche se fa il tifo per il San Lorenzo. Lo avrei ammirato anche se fosse stato tifoso del River Plate a dire la verità“.
Tre mesi fa il Papa ha ricevuto la Celeste, precisamente il 13 agosto scorso, il giorno prima della disputa dell’amichevole Italia-Argentina in suo onore all’Olimpico di Roma. In quell’occasione il selezionatore della Nazionale sudamericana, Alejandro Sabella, non aveva convocato Apache che così perse quell’opportunità di conoscere il Santo Padre.
Adesso Tevez però ha orgogliosamente e felicemente ottenuto la sua rivincita nel modo migliore. Il Top player bianconero si è presentato infatti dal Pontefice con tutta la famiglia (la moglie Vanessa e le due figlie) quasi al completo. La sposa dell’attaccante juventino infatti è incinta di un bimbo al quale hanno già dato peraltro il nome di Lito Jr.
Il giocatore ha regalato a Papa Bergoglio una sua maglia con una dedica speciale. Poi si è intrattenuto a lungo col Papa parlando dei problemi dei quartieri più disagiati di Buenos Aires. Nella capitale argentina Apache si impegna attraverso una fondazione e numerose iniziative di beneficenza a fornire il suo contributo per rendere un po’ più tollerabile la vita a qualche persona meno fortunata di lui. Insomma come dire, campione sul terreno di gioco e campione fuori dal campo. Un esempio per le giovani generazioni in Argentina ed in Italia. Anche nel nostro Paese infatti di questi esempi ne abbiamo proprio bisogno.
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