BUENOS AIRES - Le autorità argentine hanno alzato oggi la voce contro la protesta lanciata dalle polizie locali in diverse province del paese, denunciando l'"estorsione" e "i piani sediziosi" degli agenti in stato di agitazione, che hanno favorito il susseguirsi di violenze e saccheggi, con un bilancio di almeno quattro morti dalla scorsa settimana.
Tutto è cominciato martedì scorso a Cordoba, la seconda città più importante del paese, quando i poliziotti si sono rinchiusi nelle caserme nel quadro di una protesta per esigere forti aumenti salariali, e nelle strade senza controllo delle forze di sicurezza è scoppiato il caos: oltre mille negozi sono stati saccheggiati e due persone sono morte in condizioni ancora non chiarite.
Da allora, malgrado l'invio di 10 mila gendarmi federali in vari punti caldi del territorio, la protesta della polizia si è estesa, con modalità ed intensità diverse - con o senza sciopero vero e proprio, o ritiro dalla via pubblica - e conseguenze più o meno gravi per l'ordine pubblico.
Si sono comunque registrati saccheggi in varie città e almeno altre due persone sono morte: un commerciante in una località della periferia di Buenos Aires e un presunto saccheggiatore ieri notte a Concordia, alla frontiera con l'Uruguay.
È così che oggi le edizioni digitali dei principali giornali mantengono aggiornate in tempo reale le mappe delle agitazioni, provincia per provincia, che questo pomeriggio segnavano 6 province in cui a protesta è rientrata e altre 6 in cui il conflitto non è ancora stato risolto (su un totale di 23).
Ufficiosamente, fonti del governo accusano i poliziotti di favorire, o perfino di istigare, la violenza di strada per usarla come mezzo di ricatto e di pressione sulle autorità, ma molti analisti segnalano che - al di là di possibili risvolti cospirativi - la crisi è scoppiata per una serie di fattori non necessariamente legati fra di loro, come la crescente inflazione (che si aggira intorno al 25%) e l'infiltrazione delle forze di sicurezza locali da parte delle organizzazioni del narcotraffico.
ATS