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Dopo un’accusa di abuso sessuale, corruzione di minori e minacce contro tre ragazzi, ieri notte il sacerdote Grassi è stato condotto nel carcere di Buenos Aires. Prima si trovava in libertà vigilata.
-Redazione- 25 Settembre 2013- È in carcere da ieri notte il sacerdote Julio Cesar Grassi, condannato nel 2009 a 15 anni di prigione con l’accusa di aver abusato di un minore, sentenza confermata in questi giorni dal Tribunale Supremo di Buenos Aires. Grassi, che oggi ha 56 anni, venne denunciato anonimamente la prima volta nel 2000. La giustizia lo aveva poi accusato di 17 casi di abuso sessuale, corruzione di minori e minacce contro tre ragazzi, fino ad arrivare alla condanna nel 2009. Il sacerdote si trovava in libertà vigilata fino a ieri, quando un tribunale ha revocato la misura.
Nel manifestare “dubbi” sulle responsabilità del sacerdote, il vescovato dal quale Grassi dipende ha in un comunicato reso noto oggi di avergli comunque proibito “l’esercizio del ministero sacerdotale” fino al chiarimento del caso, precisando di aver inviato in Vaticano “un’inchiesta e un rapporto sul procedimento giudiziario e il comportamento di padre Grassi”. Nel ribadire la sua innocenza, i legali del sacerdote hanno respinto l’incarceramento ordinato dal tribunale. “Non c’è alcuna ragione” per la quale non poteva rimanere in libertà vigilata, ha precisato uno degli avvocati, escludendo una possibile fuga di Grassi.
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