Redazione
"Non ci sono Hugo Chavez né Nestor Kirhner", vediamo che in America Latina "si cerca, e in qualche caso si riesce" di fare passi indietro rispetto "ai progressi" raggiunti negli ultimi anni: è la riflessione di Cristina Fernandez de Kirchner, alla Casa Rosada insieme al presidente boliviano Evo Morales, nel suo ultimo discorso quale capo dello stato argentino.
In questi anni "la gente ha ottenuto diritti, ha fatto passi avanti come non mai, sono convinta che sarà pronta a difendere questi diritti", ha sottolineato la "presidenta", riferendosi ai "progressi" ottenuti in questi dodici anni di potere del "kirchnerismo".
Durante l'inaugurazione di un busto dell'ex presidente Nestor Kirchner alla Casa Rosada, Cristina ha difeso la politica "dell'inclusione sociale" e la "lotta per l'emancipazione, che punta all'integrazione con il mondo a partire dalle proprie identità.
Vedo che in diversi punti della regione, per esempio in Argentina, in Brasile e altri paesi, c'è invece un'agenda di lavoro che non è nazionale ma dettata dall'esterno dell'America Latina". "Il nostro lavoro continuerà", ha sottolineato ancora Cristina, nel ricordare i diversi politici e le associazioni, tra cui quelli della difesa dei diritti umani e le madres e abuelas de Plaza de mayo. (ANSA)