Le autorità argentine rendono noto che un incendio di vastissime proporzioni, sta investendo il parco nazionale “Los Alerces”, nella provincia di Chubut in Patagonia. Le fiamme hanno già distrutto circa 1.700 ettari.
Argentina, brucia il parco nazionale della Patagonia
Nonostante la situazione sia grave, gli esperti sono comunque ottimisti e questa volta confidano nell’aiuto degli eccessi del cambiamento climatico che potrebbe portare una maggior umidità ed un calo del vento, così da favorire lo spegnersi dell’incendio.
Secondo i media locali, le cause dell’incendio potrebbero essere “dolose” dato che molte delle aree distrutte durante lo scorso fine settimana, hanno un’alta potenzialità immobiliare e sono considerate vere e proprie paradisi naturali, grazie ai boschi, alle montagne, ai fiumi ed ai laghi che si trovano nella zona. “Non è possibile escludere questa possibilità”, ha commentato il ministro per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, Sergio Bergman.
La situazione rimane comunque molto grave, specialmente nei dintorni del villaggio Trevelin, dove in queste ore i pompieri e gli uomini della sicurezza stanno combattendo contro le fiamme.
Argentina, troppi incendi consumano ettari di territorio
Gli incendi violenti non sono una rarità da queste parti: oltre 1.600 ettari di boschi sono andati in fumo nei parchi nazionali Los Alerces e Lago Puelo, nella provincia di Chubut, parte della Patagonia argentina, zone considerate fra le più belle dell’America Latina.
Anche in questo caso, secondo la stampa locale, le cause degli incendi sono da ricercare in “azioni deliberate di persone che alimentano intenzionalmente il fuoco”.
I parchi nazionali di Chubut sono noti a livello mondiale per la presenza massiccia di cipressi patagonici (Fitzoya cupressoides), una specie conifera che solo si trova nel sud dell’Argentina e del Cile.
Fonte: ANSA