Argentina: accordo per detentori italiani tango bond, avranno 150 …

Il governo argentino ha infatti trovato finalmente un accordo preliminare sui bond fallimentari con la task-force argentina (Tfa) incaricata di trovare una risoluzione della controversia con gli obbligazionisti italiani del settore retail.

-Dopo quasi 15 anni dal default si chiude il contenzioso fra l'Argentina e gli oltre 50mila risparmiatori italiani che avevano investito nei Tango-Bond e che non avevano accettato le due successive ristrutturazioni del 2005 e del 2010. A New York il nuovo governo di Buenos Aires è tornato a trattare con il gruppo di hedge fund guidati da Nml Capital, controllata di Elliott Management del miliardario americano Paul Singer, che il 31 luglio 2014 hanno costretto il Paese sudamericano a un nuovo default (tecnico) e oggi impediscono al Paese di tornare sui mercati finanziari internazionali per finanziarsi.

L'Argentina quindi "definirà tutte le richieste fondate sul diritto internazionale relative ai bond in default detenute dagli individui rappresentati dalla Tfa per un pagamento in contanti pari al 150% dell'importo originario in conto capitale di tali obbligazioni".

Il Ministero del Tesoro e della Finanza Pubblica della Repubblica Argentina e la Task Force Argentina (Tfa) dell'Abi hanno raggiunto un accordo preliminare per risolvere la controversia legata ai tango bond.

"L'accordo segna un significativo passo in avanti nella risoluzione dei problemi del debito sovrano dell'Argentina" scrive in una nota l'Abi che diffonde la notizia.

Le parti mirano a procedere tempestivamente con le misure previste dall'accordo preliminare, tra cui la presentazione della raggiunta negoziazione al Parlamento argentino nel corso della sua prossima convocazione il 1° marzo 2016, con l'obiettivo di concludere l'attuazione dell'accordo nel corso dei prossimi mesi. "Apprezziamo la volontà dell'amministrazione del presidente Macri in Argentina di muoversi rapidamente e con maturità per affrontare questo problema di lungo corso".

"Spero che, dopo il via libera del Congresso argentino e la definizione delle questioni legali si possa ragionevolmente arrivare a un pagamento ai nostri risparmiatori verso maggio o giugno - ha detto il presidente della Tfa Nicola Stock - È importante che sia in contanti perché molti obbligazionisti sono anziani e hanno atteso molti anni".

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