Messi segna su rigore per l'Argentina contro il Venezuela. Afp
Una bella Argentina batte il Venezuela al Monumental di Buenos Aires e compie un altro passo verso la qualificazione a Brasile 2014. La squadra di Sabella saldamente al comando del gruppo sudamericano, a +4 sulla Colombia (che ha una partita in meno), e ha un piede e mezzo nel prossimo Mondiale. Contro la Vino Tinto, unica squadra capace di battere l’Argentina in queste qualificazioni (1-0 a Puerto La Cruz nel lontano ottobre 2011), finisce 3-0: doppietta di Higuain e gol di Messi su rigore.
SCELTE —
Sabella pu schierare solo met del suo “Fab Four”. Al posto di Aguero (infortunato) gioca Lavezzi, al posto di Di Maria (squalificato) c’ Montillo, centrocampista tecnico e leggero del Santos. E’ una albiceleste che tende al modello Barcellona, con un 4-3-3 di base che diventa 3-4-3 in fase di possesso: Mascherano si abbassa e diventa il centrale che si aggiunge a Fernandez e Garay; Zabaleta e Rojo accompagnano costantemente sulle corsie; Montillo e Gago garantiscono un buon possesso; Messi si abbassa a prendere palla, accelera e cerca i tagli di Higuain e Lavezzi.
UNO-DUE —
Contro un modesto Venezuela il modello funziona alla perfezione. Dopo il premio della federazione argentina a Messi per il quarto Pallone d’oro e il minuto di silenzio in memoria di Hugo Chavez, monologo argentino. La squadra di Sabella padrona del campo, allarga il gioco a piacere e si avvicina pi volte dalle parti di Gonzalez. Messi ci prova due volte da fuori, Gago vede i corridoi per Lavezzi e Higuain, con la difesa venezuelana costretta agli straordinari. Il vantaggio arriva alla mezz’ora, al termine di una delle tante azioni ricamate: tiki-taka in salsa argentina, assist di prima della Pulce e gol di Higuain. Allo scadere del primo tempo Messi va a conquistarsi un rigore dopo un’azione personale (ingenuo il fallo di mano di Cichero) e firma il 2-0 che chiude primo tempo e incontro. Il Venezuela assiste senza mai tirare in porta. I pochi tentativi di ripartenza vengono puntualmente spenti dal sempre puntuale Mascherano.
Higuain e Messi, i marcatori dell'Argentina. Afp
DOPPIETTA —
Nella ripresa prosegue lo show sull’asse Bara-Real: taglio palla al piede di Messi e assist in verticale per Higuain, che realizza la sua doppietta e ammazza definitivamente l'incontro. I numeri dei “Fab Four” parlano da soli: dei 23 gol totali segnati dall’Argentina nelle qualificazioni, 22 sono firmati da Higuain (9), Messi (8), Aguero (3) e Di Maria (2). Sul 3-0, al 13’ della ripresa, la partita diventa un allenamento. Il Monumental, completamente esaurito, applaude la squadra. Il riappacificamento definitivo con il pubblico, dopo un periodo da “guerra fredda” post Copa America, sembra compiuto. Nel finale passerella anche per Banega, Palacio e Maxi Rodriguez. Dei tre davanti l’unico che non esce Messi. Come a Barcellona. A Buenos Aires hanno voglia di goderselo.
peru-cile 1-0 —
Il Peru ha invece battuto di misura il Cile che aveva in panchina il nuovo c.t. argentino Jorge Sampaoli. Ha deciso una rete di Farfan a tre minuti dalla fine. Il successo una bella spinta per i peruviani che ora sono solo un punto dietro ai cileni e sognano di raggiungere la fase finale in Brasile, impresa che non riesce loro dal 1982.
Emiliano Pozzoni
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