Al via la Dakar 2014

Antonio Caruccio

Domenica 5 gennaio prenderà il via la trentacinquesima edizione della Dakar, la sesta ospitata dal continente Sud-Americano a seguito della cancellazione della storica ambientazione africana nel 2008 per allarme terrorismo. La prima tappa prenderà il via domani, da Rosario a San Louis, una prova sulla carta facile, di soli 180Km, che si disputa nella zona meridionale dell’Argentina. Saranno tre i Paesi in cui il carrozzone della più famosa maratona del deserto farà il suo passaggio. Oltre all’Argentina ed al Chile, che da sei stagioni sono ormai scenari tipici del nuovo format della Dakar, si andrà in Bolivia per la prima volta il 12 gennaio, in occasione della settima tappa, denominata “Marathon”, ossia una prova back-to-back in cui i concorrenti non godranno del parco assistenza a fine giornata, ma i piloti dovranno da soli sistemare gli eventuali problemi ai mezzi e ripartire per la giornata successiva. In Africa di solito questa era una prerogativa riservata alla Mauritania. Dalla Bolivia si passerà in Chile, dove dopo aver costeggiato il mare e le vette delle Ande, si raggiungerà il podio finale a Valparaiso.

Sono ben 720 i piloti che prenderanno parte a questa edizione, provenienti da 50 nazioni divisi in quattro categorie: 41 quad, 71 camion, 152 auto ed i restanti, come al solito i più numerosi, i motocisclisti. I riferimenti da battere sono ovviamente i vincitori dello scorso anno, Cyril Despres, passato da KTM a Yamaha, e Stephane Peterhansel con la Mini, entrambi francesi, ma con quest’ultimo che ha vinto ben 11 edizioni della maratona del deserto, sei in moto e cinque in auto. Tra i camion sembra ancora una volta incontrastato il dominio dei russi del Kamaz, ma l’olandese Gerard De Roy sull’italiano Iveco cercherà di spezzare questo dominio. Tra le due ruote la lotta sarà ancora tra Despres e l’ex-compagno di marca Marc Coma, rimasto fedele alla KTM, mentre si attendono come outsiders le Honda di Joan Bort Barreda ed Helder Rodrigues. Tra gli italiani da segnalare la presenza di Alessandro Botturi, in sella ad una Speedbrain, già ottavo nel 2012.

Tra le quattro ruote invece Peterhansel non avrà nulla di regalato dal nuovo compagno Nasser Al-Attiyah, che già in passato si era messo in evidenza nelle lotte fratricide in casa Volkswagen con Carlos Sainz. E proprio la leggenda vivente del WRC potrebbe essere una delle grandi rivelazioni di questa edizione. Fedele al progetto del Buggy portato in strada per la prima volta lo scorso anno, Sainz ha sviluppato delle importanti evoluzioni e la leggerezza di questo prototipo con sole due ruote motrici rispetto alla trazione integrale di Mini o Toyota, potrà dare dei grandi vantaggi sulle dune.

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4 Gen [21:50]

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