Il 30 ottobre 1960 nasceva Diego Armando Maradona: in occasione della ricorrenza, l'ex fuoriclasse del Napoli ha aperto un sito e un profilo Twitter. Il ricordo del " pibe de oro" si è trasformato per Napoli ed i napoletani in una sorta di culto laico che si ripropone non soltanto nella giornata di oggi ma quotidianamente. Maradona, appena 18enne, fu indicato come uno dei fenomeni del futuro. Maradona figlio di Napoli nato in Argentina. Nell'85, dopo aver assistito alla messa in Vaticano di Giovanni Paolo, senza timori reverenziali dichiarò: "Sì, ho litigato col Papa". Un party in onore del Pibe è stato organizzato al Museo Maradona, ma senza l'ospite d'onore, impegnato a festeggiare, come è giusto che sia, con amici e parenti nella sua Dubai.
Religiosità e segno della Croce lo accompagneranno sempre, plateale nei gesti con i quali segue apprensivo la sua Argentina da ct nominato nel 2008 in sostituzione di Alfio Basile che va in marcia trionfale al mondiale sudafricano fino all'eliminazione ai quarti dalla Germania con 4-0 che non scalfirà l'affetto del popolo argentino per un eroe che non manca nemmeno sulla tribuna dei mondiali di rugby in Inghilterra quando c'è da tifare per i Pumas. "Allora venditi il tetto amigo, fai qualcosa!". In quella corsa, in quei dribbling agli inglesi ancora più che nella "mano de Dios" è racchiusa l'essenza e il mistero del gioco del calcio.
Il Napoli con Maradona vince il secondo scudetto nell'89-90, mette in bacheca Coppa Italia ('86-87), Coppa Uefa ('88-89) e Supercoppa italiana nel '90. Nel 1988 il Napoli battè l'Atalanta 1-0, nell'azione del gol Maradona toccò il pallone con la mano. L'albiceleste perderà la finale coi tedeschi, Maradona però aveva già conquistato 4 anni prima il sogno di bambino quando, a 12 anni, disse (già intervistato come prodigio): "Ho due sogni, il primo è giocare un mondiale, il secondo vincerlo".